Libri #3

Posted on Jan 4, 2020

2020; venti venti. Nuovo anno, nuovi libri, stesse liste non richieste, forse.

Prima di tutto, però , un piccolo aggiornamento sui libri acquistati durante il Black Friday.

Il censimento dei radical chic:

come sarebbe l’Italia se l’onda sovranista, qualunquista, anche un po’ fascista dell’ultimo periodo, andasse oltre la semplice propaganda, tramutandosi in DDL che limitano le parole del nostro vocabolario, relegano e censiscono coloro che hanno studiato, trasformano i campi ROM in rage room a cielo aperto in cui sfogarsi?

Ecco, il buon Papi ha provato ad immaginarlo. E devo dire che ci è riuscito davvero bene. Nonostante il romanzo abbia una vena vagamente ironica, comunque, non ho potuto non inquietarmi pensando al Primo Ministro che aizza le folle contro il radical chic di turno tanto da portare alla sua brutale uccisione.

Bellissima, poi, l’idea di avere gli appunti del Garante per la semplificazione della lingua italiana direttamente nel testo. Leggetelo, ne vale la pena.

Numero Zero:

una redazione improvvisata, composta da giornalisti più o meno falliti; un giornale, realizzato in 12 numeri zero, come pretesto per il primo romanzo del caporedattore; una serie di riferimenti al giornalismo, alla cultura di massa e a diverse teorie tutte italiane su cui non spoilero nulla; perfino un misterioso omicidio. Questo è, più o meno, Numero Zero.

Bello, oddio… carino. Scritto benissimo, questo sì. E non poteva che essere così, visto che stiamo parlando di Umberto Eco.

Però, insomma, il tutto - nel suo insieme - risulta un po’ slegato, per non dire forzato in molte occasioni. Diciamo che spesso la Storia - ovvero mettere in piedi un giornale come scusa per realizzare un romanzo - viene spesso dimenticata, per lasciare spazio ad altre situazioni, anch’esse interessanti ma che, poi, per forza di cose, non vengono approfondite più di tanto. Alla fine, non sono quelle la Storia.

Sarebbe stato meglio, forse, unire tutte quelle teorie che l’autore menziona, e creare un romanzo a partire da quelle, per esempio. O comunque, usare un approccio diverso per la narrazione.

Ma insomma, chi sono io per giudicare Eco? Nessuno, appunto. Quindi, passiamo oltre.

Tim Cook e breve storia del mondo

ancora non sono passati sotto ai ferri. E probabilmente, a giudicare dal mood dell’ultimo periodo, ci vorrà ancora del tempo.

Nuovi acquisti

È tutto. Vado a leggere.

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