GP Montecarlo - Emozioni e noia

Posted on May 29, 2019

Arrivati a questo punto del Mondiale, dopo un dominio incontrastato Mercedes, non mi aspettavo molto dalla Ferrari. Già da qualche anno, poi, non mi aspetto molto dal Gran Premio di Montecarlo. Quindi le premesse non erano delle migliori alla vigilia del Gran Premio: noia e, forse, piccole emozoni.

E così è stato tanta noia alternata da qualche sobbalzo sia in gara che durante le qualifiche.

Scuderia Fantozzi

E proprio dalle qualifiche voglio cominciare, in particolare con le emozioni - per quanto negative - di Ferrari. Avevo già parlato di Scuderia Fantozzi in occasione del Gran Premio della Cina. Quello che hanno combinato al sabato al povero Leclerc, però, è veramente da Darwin Award.

Siamo agli ultimi secondi del Q1, Vettel è fuori dai 15 ed esce per il suo ultimo giro. Nella concitazione del momento si dimenticano di Leclerc a poco più di un decimo dall’eliminazione, che viene lasciato ai box senza possibilità di migliorare il tempo.

I computer dicono che ce la facciamo, comunicano via radio.

Inutile dire che non ce l’hanno fatta per niente e Leclerc è stato eliminato in Q1. Una cosa che non dovrebbe mai succedere in Ferrari e che andrebbe evitata a qualsiasi costo nel Principato.

Colpo di scena a parte, il resto delle qualifiche, invece, è stato all’insegna della noia, con i due Mercedes padroni della scena e un Vettel che non è riuscito ad agguantare una terza posizione che, senza alcuni errori, era fattibile.

Duelli

La gara.

Allora, a Montecarlo non si passa. O meglio, si può fare, ma devi avere due palle così perché le barriere non perdonano e basta un attimo per perdere tutto. Ecco, Leclerc le ha avute. Partito da una posizione assolutamente proibitiva, col solo vantaggio della mescola più dura, l’unica strategia era di provarci. E di farlo in tutti i modi, senza paura.

Da questo sono nati dei momenti davvero emozionanti con un sorpasso su Norris al tornantino, e soprattutto a due attacchi alla Rascasse. Entrambi, nonostante gli esiti esattamente opposti, mi hanno emozionato. Il primo su Grosjean è stato davvero un capolavoro, una di quelle cose che ti fanno alzare dal divano e ti svegliano come a dire questa è Formula Uno. Il secondo su Hulkenberg, invece, ha avuto l’effetto di un pugno che ti riporta sulla terra dopo aver visto qualcosa di spaziale. Charles ci ha provato e di questo gliene sono grato. Ma Montecarlo non perdona e si sa. Avrebbe potuto aspettare? Sicuramente. Ma ne valeva la pena? Forse no.

Oltre a Charles le altre emozioni le ha date Verstappen, seppur senza sorpassi. L’inseguimento ad Hamilton, infatti, è stato qualcosa di sublime, peccato che si sia concluso con un nulla di fatto e che Verstappen abbia anche perso il podio per 5 secondi di penalità nati da un eccesso di foga ai box.

Naturalmente emozioni ne ha date anche Hamilton, capace di gestire la gara con le gomme praticamente finite. Certo, guida una Mercedes e si chiama Hamilton ma è stata comunque una grande impresa. Meno belle, invece, le continue lamentele di Lewis alla radio, che mi danno l’idea di un voler mettere le mani avanti, per potersi prendere tutti i meriti in caso di successo.

Tutto il resto è noia

Credo che questa frase del buon Califano spieghi tutto da sé. A parte queste poche emozioni il resto è stato il solito trenino in un posto che definire finto è riduttivo.

Ok i soldi, ok il glamour, ma c’erano più gommoni a bordo pista che in mare.

Per ciò che riguarda il Mondiale, Hamilton allunga e il secondo posto di Vettel è una piccola consolazione utile solo a recuperare terreno su Verstappen. Vediamo cosa succederà in Canada, che - in teoria - dovrebbe essere più favorevole a Ferrari, in quanto simile al Bahrain.

Prima o dopo torneremo a vincere.

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