GP Cina - Scuderia Fantozzi

Posted on Apr 15, 2019

In Bahrain eravamo veloci ma sfortunati. Questa volta siamo stati lenti e sbadati.

Ingegneri del lunedì

Il lunedì dopo il Gran Premio è la giornata nazionale, ma anche mondiale, degli ingegneri mancati. Quelli che sanno tutto e che dai ma il mio falegname con 30mila lire lo faceva meglio.

Ho sempre cercato di evitare commenti del genere, perché, semplicemente, non sarei capace di fare quello che fanno gli ingegneri in F1. Però… come ha detto anche il buon Mazzola - lui, sì, ingegnere vero - per capire che la strategia Ferrari fosse sbagliata non c’era bisogno di chissà quale laurea.

Prima di parlare di questo, però, faccio un breve recap della gara di ieri. Una cosa alla Jeremy Clarkson.

Nella puntata di oggi:

Hamilton va a spasso per Shanghai

Toto Wolff cerca di spiegare 3 doppiette nelle prime 3 gare

E la Ferrari si dimentica di avere due piloti

Questo è ciò che è successo. Giuro. Scordatevi i sorpassi e le battaglie della scorsa gara o delle scorse edizioni, quest’anno abbiamo avuto il festival della noia.

Per questo motivo non voglio parlare del GP, tanto non ci sarebbe niente da dire, ma voglio fare un po’ l’ingegnere del lunedì e analizzare il casino fatto da Ferrari. Perché di casino si è trattato.

Tutti per uno e poi basta

La Ferrari con i suoi team orders favorisce un pilota e distrugge la gara dell’altro. Ormai questa è una costante. Negli anni di Kimi non ci facevo neanche troppo caso perché, alla fine, il Santo Bevitore era sempre più o meno dietro a Vettel. All’epoca di Alonso non parliamone nemmeno visto che Nando è peggio di Attila con i suoi avversari e compagni.

Però, adesso che Leclerc sta dando filo da torcere a Seb, la cosa si è fatta più evidente.
Ieri, subito dopo la partenza Charles era davanti a Seb e i due mantenevano la terza e la quarta posizione. Davanti le due Mercedes sembravano fin da subito troppo veloci.

Eppure, il colpo di genio.

Charles, fai passare Seb perché è più veloce.

E in effetti Vettel sembrava più veloce, visto che si trovava stabilmente in zona DRS. Va bene, dai, oggi Seb è in giornata. Ora lo passa e poi va a prendere almeno una delle Mercedes.

Questo è quello che ho pensato, cercando di dare un senso all’ennesimo ordine di scuderia per Charles. Però, una volta che Seb si è trovato davanti non solo non ha staccato il compagno ma ha anche perso Bottas con un festival del bloccaggio ad ogni curva. Non solo, tutto il teatrino dello scambio di posizioni ha permesso a Verstappen di avvicinarsi, mettendosi a tiro di undercut.

Ad ogni modo, fino al momento dei box le due Rosse erano ancora terza e quarta. Non il massimo in assoluto, ma il massimo data la situazione. E qui, quando la girandola delle soste è iniziata, ecco il secondo colpo di genio. Quello da maestro.

Verstappen tenta l’undercut e, presi dalla strizza, fermano Seb che mantiene la terza posizione. Leclerc, nel frattempo, rimane in pista. Consapevoli della posizione persa, quindi, decidono di tenerlo un po’ in pista. Perché perdere la posizione, senza anche finire almeno 10 secondi dietro l’avversario sarebbe stato brutto. Forse nessuno li ha informati che Raikkonen si è spostato in Alfa.

Quindi, morale della favola: dopo il primo pit, Leclerc perde una posizione e le Ferrari sono ora 3 e 5.

La gara prosegue nella sua incredibile noiosità, quand’ecco che cominciano i secondi pitstop. Si ferma Verstappen, si ferma Vettel e si fermano contemporaneamente le due Mercedes. Sì, in contemporanea. Alla faccia delle dichiarazioni di inferiorità, vero Toto?

Quattro dei primi 5, quindi, sono su due soste. L’unico che dopo i secondi pit potrebbe provare a fare qualcosa di diverso - ovvero una sosta sola: strategia fatta magnificamente da Albon - è Leclerc. Che, ora terzo, potrebbe provare a tenere la posizione.

Ma ecco che arriva l’ultima, per fortuna, mossa geniale del muretto Ferrari. Dopo 89 giri dai pit degli avversari, infatti, Leclerc è chiamato ai box, dove effettuerà l’ultimo cambio gomme che lo condannerà ad una 5 posizione certa.

Scuderia Fantozzi. Appunto.

La miccia è accesa

Ora, tralasciando l’evidentemente erronea strategia, ci sono due cose che non capisco: è possibile per la Ferrari gestire due piloti alla pari? e sono necessari tutti questi ordini di scuderia?

La risposta alla prima è che, per ora, no: Ferrari non riesce a gestire un pilota senza rovinare la gara dell’altro. Sicuramente in futuro lo sapranno fare, non ne dubito, ma per adesso i fatti dicono questo. E le parole del buon Arrivabene, quando parlava di mancanza di esperienza e di pistaioli, ora riecheggiano nei box.

La risposta alla seconda, invece, è molto più complessa. Fino allo scorso anno, Ferrari ha sempre avuto un primo e un secondo pilota. E le gerarchie, prima che per ordini, venivano definite in pista con Alonso che asfaltava chiunque si trovasse sul suo cammino, e Vettel che, più o meno, faceva lo stesso con Kimi.

Adesso, però, la situazione è diversa. E basta vedere le ultime due gare. Senza ordini e sfortune, infatti, Leclerc avrebbe vinto una gara e sarebbe arrivato terzo ieri. Non solo, senza l’ordine in Australia, avrebbe avuto ancora più punti. Con i se e con i ma non si fa niente, certo. Però, mi chiedo, perché continuare a favorire uno dei due quando non solo non c’è una superiorità netta in pista, ma anzi l’altro è più spesso davanti?

Leclerc rappresenta uno dei talenti più importanti della F1. Più forte di Verstappen, più forte di quasi tutta la griglia eccetto Hamilton. Perché non salvaguardare un patrimonio del genere? Leclerc è l’unico che, al momento, può riportare il Mondiale in Rosso se la macchina lo permette. E non lo dico perché odio Seb, ma perchè negli ultimi due mondiali, specie lo scorso, è stato per (de)merito suo se Mercedes ha vinto di nuovo.

Con questo non voglio dire che Vettel sia scarso o sia finito, perché quattro mondiali di fila non si vincono per caso. Però, puntare tutto su di lui, quando l’altro pilota si dimostra più veloce, porta risultati controproducenti. E basta vedere questa gara o quella in Bahrein. Contando il problema di Charles, se Vettel non avesse fatto quell’errore avrebbe vinto lui. Prendendo in pista la superiorità che tanto cercano di dargli.

Non solo, per quanto Charles si sia dimostrato maturo e gentile, tutti questi ordini non fanno altro che creare tensioni nella squadra. E le tensioni, a meno che tu non abbia la macchina più veloce di tutti - ma nettamente - portano solo scarsi risultati. E aumentano il sorriso di Ham e di Totone Wolff, che già annusa un’altro mondiale servito su un piatto d’argento.

Baku

Ora si va a Baku. E bisogna vincere. Vincere e fare doppietta. Altrimenti, sì: anche quest’anno vinciamo l’anno prossimo.

Ah, ultima cosa.

Cara Ferrari, ti voglio bene comunque, però, per favore, non trasformare Charles nel nuovo Alesi.

Grazie,

Un fan che sta invecchiando precocemente.

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