GP Azerbaijan - è finita?

Posted on Apr 29, 2019

Altro giro, altra doppietta Mercedes. Si sono stancati anche loro di essere sempre lì, deve essere così per forza. Quattro doppiette nelle prime quattro gare del Mondiale. Una cosa che non era mai successa.

E qui il pubblico, quello di fede Ferrarista si intende, si divide. C’è chi ancora ci crede, motivando la speranza con le prestazioni del Bahrain e parzialmente di Baku. E chi, come il sottoscritto, non ci crede e non ci ha mai veramente creduto quest’anno.

Cauto pessimismo

In tempi non sospetti, cioè durante i test, parlavo di cauto pessimismo . E in tempi ancora meno sospetti, mi dicevo spaventato dalla Mercedes. Ecco, gli eventi mi hanno in qualche modo dato ragione, perché la Mercedes ha vinto - stravinto in almeno due casi - i primi 4 GP.

Non ci tengo ad illudermi ulteriormente. Non ci tengo a credere che la prossima gara sarà diversa, che dalla Spagna la Ferrari non solo risolverà tutti i problemi, ma asfalterà la concorrenza. Proprio non ce la faccio a crederci. E non è solo una questione di pessimismo o il non voler essere delusi. È che, dati alla mano, la Ferrari è indietro rispetto a Mercedes in maniera preoccupante.

In Australia, forse cause noie al motore, eravamo indietrissimo. In Bahrain eravamo davanti, vero, anche in maniera netta, ma si è scassata la macchina di Leclerc e Vettel ha pensato bene di girarsi in mezzo alla pista. Cina e Baku la Ferrari era più lenta. Punto. Tanto che la Mercedes ha potuto gestire la sua corsa in entrambi i casi un po’ come voleva, con il doppio Pit-stop in Cina e una gara fatta ad elastico in Azerbaijan.

Abbiamo meno punti dell’anno scorso, abbiamo molti meno punti rispetto al 2017. E abbiamo pochi punti in più rispetto al 2016 e al 2014, due annate maledette. Quindi, in base a questi dati certi ed incontrovertibili per quale motivo io dovrei ancora crederci?

Esasperazioni

Vado al nocciolo della questione, che si ripete ciclicamente da qualche anno. La Mercedes, dati alla mano, è una delle scuderie più vincenti di sempre. Il suo ciclo nell’era ibrida è uno dei più vincenti della storia. Sempre dati alla mano. Hanno una macchina veloce, hanno il pilota forse migliore di sempre, hanno secondi piloti che vincono - talvolta anche il Mondiale -, e hanno una struttura tale che gli permette di gestire le gare, gestire gli sviluppi e dare lo strappo rispetto alla concorrenza in qualsiasi momento: sia in gara, che durante la stagione dal punto di vista tecnico.

Assodato tutto ciò, per quale dannatissimo motivo ad ogni cosa bella della Ferrari, sia essa una vittoria, una pole o anche un giro veloce nei test, si deve dimenticare l’avversario? È mai possibile che non si riesca ad analizzare la situazione in maniera ponderata e basandosi sui fatti, cioè che questi non ne perdono una nemmeno quando sono in difficoltà? Evidentemente no.

Perché quest’anno durante e dopo i test, la Ferrari era già campione del mondo. Nonostante la Mercedes si fosse presentata con due macchine diverse nelle due settimane di Barcellona. Nonostante si sappia che ai test, loro, i tedeschi, non spingono mai. E nonostante la Ferrari avesse avuto tante noie, proprio durante quei test.

Però no. La Ferrari è più veloce, la Ferrari ha il progetto giusto, la Ferrari fa paura.

Poi sono arrivate le gare, siamo alla quarta adesso e di Ferrari non c’è l’ombra. Eppure, a leggere e sentir parlare gli esperti: la Ferrari è vicina, ha avuto sfortuna ma la prossima è quella buona. Sì, la prossima è quella della buonanotte. Altroché.

Equilibrio

Capisco quanto sia importante la Ferrari, specie economicamente, e quanto riesca a muovere per un giornale o una televisione. Ma qui si tratta di trovare un equilibrio, oltre che un briciolo di onestà intellettuale.

Dopo quattro vittorie consecutive, anzi quattro doppiette consecutive, sentir parlare di Mondiale aperto mi fa saltare i nervi. Sì, è vero che è aperto matematicamente e che tutto può succedere. Ma questi non hanno perso l’anno scorso, dopo 1 vittoria nelle prime quattro gare e dovrebbero perdere quest’anno?

No, io non ci credo e non ci voglio credere. La Ferrari fa parte del mio cuore e la F1 è una delle mie più grandi passioni quindi continuerò a seguirla anche se dovessimo trasformarci nella Catheram dei tempi d’oro. Ma continuare a fingere che il Mondiale sia aperto vuole dire prendermi in giro. E far credere ai tifosi e agli appassionati che non è così, vuol dire prendere in giro loro e la Ferrari stessa.

Barcellona

Dietro il team Rosso ci sono persone che lavorano tantissimo, che ci provano, a partire dai piloti. Non sempre si riesce e ci sta, fa parte del gioco. Ma continuare ad esasperare ogni azione, a commentare con disprezzo ogni errore e esaltare ogni settore veloce, provoca solo confusione per un team che adesso ha bisogno solo di silenzio e concentrazione.

Ora si va a Barcellona. Il cauto pessimismo non è più cauto, ma è rassegnato. Però, sarò comunque incollato alla televisione, pronto a urlare di gioia o incazzarmi. Come sempre.

Disclaimer

Se la Ferrari dovesse vincere il Mondiale sono pronto a stampare queste parole e mangiarle, condite di sale e olio.

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