Non avete capito niente
Hanno rovinato una serie. Ci sono buchi nella trama. Archi dei personaggi rovinati. E ma quindi, allora quello, poi cioè la scrittura e il libro.
Bla, bla, bla. Parole, parole, parole.
È dall’inizio della stagione che ne sentono dire di tutti i colori. Tutti sono diventati, magicamente, non solo grandi intenditori e conoscitori di Game of Thrones, ma anche esperti sceneggiatori. Roba da fare impallidire Tarantino.
Ora, dietro tutta la faccenda ci sono due cose:
- La serie sta finendo e non è bello quando qualcosa finisce. Come dice anche il buon Stephen King. E nessuno di noi penso possa contraddirlo.
- Game of Thrones è diventato un fenomeno di massa. In tutto il mondo. E non lo dico solo guardando i numeri, lo dico osservando il mio feed di Facebook o Instagram. Persone che mai avrei associato ad una serie fantasy sono diventati fan. Gente che mi guardava male quando all’epoca guardavo una serie un po’ medievale con tanti discorsi politici e scene di sesso. Gente che è diventata fan accanita, però senza capire niente della vera essenza del programma.
E non venite a dirmi che i fan veri sono delusi. Passi per la gente che ha letto i libri, loro sì posso immaginare abbiano trovato fin troppe differenze - non solo di trama ma anche stilistiche, anche se questo vale fin dalla prima stagione. Ma quelli che come me l’hanno seguito da quando è andata in onda la prima puntata e hanno capito qualcosa sui personaggi, non possono essere delusi. O meglio, si può essere delusi per ciò che succede. Da piccolo, per esempio, non avrei mai voluto vedere morire Mufasa. Ma delusi dalla direzione presa dalla serie, questo no. Perché la direzione, in realtà, è sempre la solita.
Una persona che ha seguito Game of Thrones fin dal principio non può rimanere spiazzata o stranita dalla scelta di far distruggere una città piena di indifesi a Dany. Può rimanere spiazzata dalla scena in sé, perché è oggettivamente forte, ma non dalla scelta. Perché questa è il linea con la storia dello show. Mi chiedo a questo punto come alcuni di questi fan possano essere sopravvissuti ad un episodio come il Red Wedding.
Tanto per far capire, a chi evidentemente non lo sapesse, cosa è game of Thrones, torno sulla questione Dany. Personaggio che io, fra parentesi, ho adorato fin dal principio. Ma che non ho rivalutato nella sua evoluzione solo perché è andata a finire dove non avrei voluto, o immaginato.
Un piccolo elenco delle marachelle e delle minacce neanche troppo velate di Dany. Non tutte, eh, solo alcune per rendere l’idea.
- Quando i miei draghi saranno cresciuti, distruggeremo eserciti e raderemo al suolo intere città - Stagione 2;
- Prenderò ciò che è mio con sangue e fuoco - Stagione 2;
- Nella stagione 4, nonostante Jorah le chieda di essere misericordiosa, trucida i capi Yunkai;
- Uccide, imprigiona e arde vivi altre decine di persone a più riprese: schiavisti, come quelli di Astapor o Meereen, ma anche persone colpevoli di non essersi inchinate al suo cospetto;
- Lascia morire, godendo anche un bel po’, quel bontempone di suo fratello Viserys.
Insomma, un curriculum niente male. Quindi perché tutti gridano allo scandalo?
Come ho letto in questo interessante articolo su Wired, GoT è stato capace di raccogliere un pubblico così vasto da accogliere persone non avvezze al fantasy, ma soprattutto non del tutto in grado di comprendere a fondo le dinamiche di Game of Thrones.
Uno show, ma più in generale una storia, che si distacca dai canoni classici del fantasy e della storia con il lieto fine. Una storia in cui la linea fra bene e male è sottilissima. In cui lo spettatore si trova a fare il tifo per gente come Daenerys, che sicuramente un santo non è, salvo poi rimanere stordita quando anche lei si rende artefice di crimini e violenze. Una storia in cui non c’è problema ad uccidere i personaggi principali, se questo è in funzione della trama - come dice lo stesso Martin, autore dei libri.
E in questo senso quest’ultima stagione riprende tutti questi temi che sono caratteristici dell’intera serie. Personaggi che abbiamo odiato, come Cersei o Jaime, sono morti in maniera assolutamente umana, lascianodci anche un po’ di tristezza, nel vederli così fragili e veri. Mentre personaggi che sempre abbiamo ammirato come Dany o Verme Grigio sono diventati, guidati da un odio cieco e indiscriminato, dei veri e proprio carnefici capaci di distruggere una intera città che già si era arresa.
Insomma, dopo quasi 10 anni, molta gente sembra aver perso di vista la vera essenza di GoT. Essenza che, però, il programma stesso sembra aver ritrovato a pieno. E adesso che manca una puntata sola non vedo l’ora di sapere chi prenderà finalmente il Trono. Tutto questo, consapevole del fatto che il finale sarà diverso da come lo aspetto. Ed è questo il bello.