Ferrari, dove sei finita?
Un inizio amaro
Pensavo e speravo di poter iniziare i miei discorsetti post gara con una vittoria della mia Rossa. E invece, come al solito davanti a tutti ci sono due Mercedes. Questi tedesconi…
Ma andiamo con ordine. Durante i test di Barcellona la Ferrari era sembrata forte, solida e soprattutto veloce. Una macchina che tutti dicevano essere nata bene. Nonostante tutto, comunque, mantenevo il mio cauto pessimismo. E adesso che i giochi sono fatti e le carte sono scoperte, forse non facevo male.
Certo, sono rimasto comunque estremamente deluso. Può succedere di non vincere: ci sono tantissimi fattori in una gara e non può andare sempre bene. Però quella di oggi a Melbourne è stata una disfatta clamorosa, non una semplice sconfitta.
Passino i 7 decimi in qualifica, anche lo scorso anno successe lo stesso. Ma la situazione a fine gara ha assunto i connotati da film horror. Più di un minuto di distacco dal leader - il buon Bottas, di cui parlerò a breve; un podio svanito dopo essere stati sverniciati da una RedBull alla prima gara con il motore Honda, che tanti incubi ha dato al mio Fernando; e un Vettel che a fine gara chiede com’è che andiamo così lenti, prima che Leclerc gli si accodasse dietro per non creare altri imbarazzi con un sorpasso.
Insomma, una situazione tragica che, onestamente, fatico a capire e a ritenere reale. È davvero possibile che la macchina così incredibile vista durante i test, una macchina che Vettel aveva definito vicina alla perfezione sia diventata di colpo una specie di orrenda F14T? Secondo me no.
Sicuramente ci sono delle motivazioni, dei problemi, dietro i risultati di oggi. Molti hanno parlato di un setup safe per salvaguardare il motore, visto che durante i test, nella seconda settimana, la SF90 aveva avuto qualche noia meccanica, che evidentemente ha preoccupato.
Le velocità di punta di oggi - tralasciando i tempi - lasciano pochi dubbi. Una Ferrari fino a 10km/h più lenta non solo di Mercedes ma anche di Honda. Che per quanto i saggi Giapponesi possano aver migliorato, fatico a vedere di colpo davanti alla vettura di Maranello.
Vediamo, tocca aspettare e sperare. Però, ecco, l’inizio non è stato dei migliori.
Dalla prossima gara torna anche lo sponsor Mission Winnow, che ribattezzerei Mission WinPlease prima di subito.
La vendetta del maggiordomo?
Se la Ferrari è stata una sorpresa in negativo per noi tifosi, la prestazione di Bottas - sì, proprio lui, quello che l’anno scorso faceva da tappo più che da pilota - possiamo considerarla positiva non solo per Mercedes ma per un Mondiale più aperto. Credo.
Dopo aver mancato la pole di ieri, tutti, io per primo, lo davano per spacciato: la solita, facile, preda di Hamilton. Invece, il buon Valterino con la sua novella barbetta ha infilato una gara perfetta e incredibile che gli ha regalato ben 26 punti. 25 per la vittoria e 1 per il giro veloce.
Una rondine non fa primavera, e una vittoria a Melbourne non fa un campione del Mondo. Però, vedere Bottas così in palla rispetto ad Hamilton fa sperare in un campionato un po’ più difficile per l’inglese e forse un po’ più divertente per noi. Sempre aspettando la Rossa.
Fernando mi manchi, ma hai fatto bene
Ultima nota riguarda un pilota che quest’anno non si è visto. E a cui io sono ancora terribilmente affezionato. Alonso non ha preso il via a questo Mondiale e non vederlo in griglia è stato davvero triste.
Però, caro Fernando, anche se mi manchi, credo tu abbia fatto proprio bene. Mentre il buon Nando vinceva la 12h di Sebring in Endurance, la sua vecchia macchina guidata da Sainz prendeva malamente fuoco dopo pochi giri.
Mi sa che questa storia di voler essere come Fernando l’ha presa troppo sul serio il caro Carlos.
si va nel deserto
Adesso si va in Bahrain a cercare un’oasi nel deserto: la vera Ferrari. Serve una vittoria, perché è vero che il Mondiale finisce a dicembre, però è anche vero che prima o poi bisogna pur cominciare a vincere.